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martedì 28 dicembre 2010

L'arrangiamento e l'orchestrazione nel tango. Due parole misteriose


Proprio come nella letteratura, qualcuno ha detto che la pubblicazione delle opere musicali  rappresenta per l'autore un sollievo, perchè così smette di correggerle, nel tentativo di abbellirle Con una differenza, essendo l'esecuzione tipica di ciascun musicista l'opera può essere eseguita ogni volta in modo diverso, in relazione al suo interprete. La ricerca della perfezione e della non convenzionalità porta al tentativo dell'artista di migliorare il proprio lavoro o quello degli altri, secondo la sua sensibilità ed i suoi criteri estetici.


L'espressione "arreglo" (arrangiamento) si riferisce al lavoro che viene fatto sulla partitura originaria del compositore, mentre il termine  'orchestrazione' fa riferimento agli strumenti scelti per eseguire l'opera.
Nella musica classica, è tutto scritto, ed il compositore definisce fino all'ultimo dettaglio, che l'artista rispetta perissequamente. Al contrario, la musica popolare si basa spesso sulla partitura per pianoforte, che rappresenta una guida per la melodia con alcuni accordi rudimentali. Per questo motivo è necessario darle una forma e smussare musicalmente lo scritto. E 'necessario fare un "arreglo" (arrangiamento).

Se l'esecutore o il direttore d'orchestra non è in grado di fare l'arrangiamento, si ricorre ad un musicista "arrangiatore". Il suo lavoro non solo abbellisce l'opera secondo il proprio gusto o la propria ispirazione, alcune volte è una necessità, perché la partitura potrebbe essere molto povera.

L'arrangiamento consente alcune modifiche della melodia,  negli accordi, nell'armonia, stabilisce i controcanti, le parti soliste dei diversi strumenti, gli adorni. Dispone i "legati" e gli "staccati", inventa e crea le parti per gli accompagnamenti cantati. In breve, è una ricreazione, un  abbellimento del tema originale, ma può anche essere una necessità per le carenze della partitura originale, o per contraddistinguere uno stile.

Un buon arrangiatore fa tutto questo senza snaturare la melodia,  né lo spirito dell'opera  originale. Oggi è molto comune  ascoltare tanghi classici i cui arrangiamenti sono così bizzarri che è impossibile riconoscerne la melodia.

Orchestrazione significa, invece, decidere quali strumenti o voci eseguiranno quanto concepito nell'arrangiamento. Si tratta di decidere se una determinata parte sarà eseguita dal violino o dal bandoneon oppure da entrambi. Se un passaggio sarà all'unisono o a voci separate. L'orchestrazione ha anche lo scopo di equilibrare il tutto, dalla struttura al finale del pezzo musicale.

Chiaramente l'arrangiamento e l'orchestrazione sono le chiavi che definiscono gli stili delle diverse orchestre.  Ciascun Direttore dà all'opera quel "quid"che fa la differenza. Credo che senza l'arrangiamento non ci sia un'esecuzione possibile.

L'arrangiatore significava moltissimo per l'orchestra. Osmar Maderna ha creato lo stile tipico dell'Orchestra di Miguel Calò. Morto lui l'orchestra ha continuato a suonare con lo stesso stile di prima. Lo stesso vale ad esempio per l'Orchesta del Rey del Compas, i cui arrangiamenti cambiarono notevolmente nel periodo compreso tra il 1936 ed il 1955 lasciandone inalterato lo stile. Molti non sanno che una tra i migliori arrangiatori di D'arienzo fu Hector Varela.

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