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mercoledì 1 giugno 2011

Storia del tango "Recuerdo" di Osvaldo Pugliese


Il tango "Recuerdo" è nato in un momento in cui il genere "tango" è cresciuto e si è evoluto costantemente, quando l'ispirazione dei compositori sembrava infinita, tanto che oggi sarebbe difficile scegliere un momento storico da cui si evinca che c'è un prima e un dopo di questo o quella composizione.
Senza dubbio, possiamo dire che "Alma de Bohemio" (1914) di Roberto Firpo sia un esempio innegabile di avanguardia creativa. Per l'originalità della sua struttura melodica e la complessa densità della sua musica, che prefigura la nascita di tango più elaborato: il tango moderno. Lo stesso vale per "Recuerdo" del 1924, con la differenza che ebbe un testo cantato quasi dalla sua nascita. che ha anche influenzato fortemente il risultato musicale dell'opera. Si tenga presente che i versi di Juan Andrés Caruso di "Alma de Bohemio" sono del 1929, vale a dire, quindici anni dopo la sua creazione.
"Recuerdo" è un altro punto di svolta nello sviluppo della creazione di tango. Per molti, il miglior tango di sempre, non solo per la sua estetica, ma anche perché ha aperto nuove prospettive nella composizione.
Ma "Recuerdo" ha una storia molto speciale, delicata, che si sviluppa nelle pieghe enigmatiche dei rapporti familiari e, in particolare se si considera che stiamo parlando di uno dei più grandi artisti che ci ha dato il tango: Osvaldo Pugliese.
La questione non è semplice, non solo si riferisce all'identità del compositore, ma l'origine della sua variazione ed al contesto documentale (partitura e dischi).
Il tango è stato pubblicato nel 1924 con l'unica indicazione dell'autore: Adolfo Pugliese. Il testo di Eduardo Moreno è stato pubblicato mesi dopo. Gli spartiti dicono nella parte inferiore destra: "Unico editore autorizzato A. Pugliese.
Le conclusioni dei molti ricercatori che hanno affrontato il tema sono variegate e contraddittorie. Alcuni  non considerano importante il fatto che la firma del tango sia del padre di Osvaldo attribuendo il fatto a cause di forza maggiore.
Luis Adolfo Sierra cita alcuni precedenti lavori di Osvaldo: Il tango dal titolo "primera categoria". Seguiranno senza soluzione di continuità "El frenopático", "Gauchita sentimental". Tutti antecedenti e forse precursori del suo lavoro fondamentale, il tango "Recuerdo" , tango strumentale di grande trascendeza stilistica e rinnovatrice. Lo eseguì il quartetto del bandoneonista Juan Fava, nel caffè Villa Mitre Crespo. E aggiunge in una nota: "Per quanto riguarda l'errore in relazione all'apparizione nelle prime edizioni del tango" Recuerdo" del nome di Adolfo Pugliese come autore del lavoro bisogna capire che si trattava semplicemente di una misura cautelare da parte dell'editore e padre di Osvaldo Pugliese, data la sua minore età (aveva solo 19 anni), in un momento storico in cui non esisteva la la tutela giuridica dei diritti di proprietà intellettuale ". Ed infine sottolinea "... nessuno in buona fede, si chiede chi sia il vero autore". (La storia del tango, volume 14, Editoriale Corregidor).
Lo stesso dice il collezionista Osvaldo Firpo : "E 'stato pubblicato a nome di don Adolfo Pugliese,  il padre di Osvaldo, a causa della minore età di questi. In seguito, padre e figlio si recarono presso la Società degli autori per registrare definitivamente il tango a nome del suo creatore. "
Roberto Selles sostiene, invece, che la causa era economica, e facendo riferimento ad una intervista al maestro,  durante la quale quest'ultimo gli disse che il tango lo fece registrare a suo padre perché aveva difficoltà nel suo lavoro ed era a corto di risorse. 
Per Horacio Ferrer la questione è assolutamente irrilevante, ma è convinto che il lavoro sia di Osvaldo, per la sua struttura, la sua qualità, il suo stile. Critica quelli che attribuiscono la paternità del tango ad altri autori sottolineando il fatto che il tango è troppo particolare per essere stato scritto da una autore sconosciuto, Per Ferrer è irrilevante il fatto che l'opera sia stata ragistrata dal padre. Questa è una versione "ufficiale". Ma altri ricercatori la pensano diversamente basandosi su elementi documentali o sul racconto di personaggi che sono stati intervistati in quegli anni.
Il collezionista Bruno Cespi nutre seri dubbi circa la paternità e respinge l'argomento della minore età di Pugliese in quanto a quella data Osvaldo aveva già registrato a suo nome tre brani "Primera categoría", "Carlitos" e "El frenopático" (1922-1923).
Per Nestor Pinson, il tango è attribuibile a suo fratello, Vicente Salvador Pugliese "Fito", violinista, che aveva un cattivo rapporto con il povero padre, che gli rimproverava di essere donnaiolo e bevitore, e anche di iperprotezione rispetto a suo fratello Osvaldo. Lo chiamavano "Fito", per il semplice fatto di essere il figlio di Adolfo. Un giorno abbandonò la casa paterna lasciando dietro di sé il manoscritto.
Qualunque sia la verità Recuerdo è un tango meraviglioso!

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