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sabato 2 agosto 2014

Hoy El Gordo Pichuco a cent'anni dalla nascita





Oggi mi è capitato tra le mani, anzi tra i bytes del mio computer uno spezzone di uno show di Anibal Troilo insieme al Polaco Goyeneche girato nel 1971 al Caño 14, noto cabaret di Buenos Aires. Interessante anche l'intervista al gestore del locale. Tutto sommato una buona occasione per "charlar" del Maestro.


Anibal Troilo, detto "El Gordo", Pichuco, el bandoneón mayor de Buenos Aires", il “Budda impomatato”. Forse solo Carlos Gardel ebbe più soprannomi di lui. Fu la figura del tango più amata dai suoi contemporanei e la più rispettata dalle nuove generazioni. Il suo lavoro comprende non solo le grandi creazioni, anche le interpretazioni sono pietre miliari nella storia della musica urbana di Buenos Aires. El Gordo "Pichuco" rappresenta un pezzo di storia non solo del tango, ma della stessa notte porteña.

La sua vita artistica che è coincisa con il periodo migliore del tango argentino ha regalato al mondo opere di tal livello, che hanno permesso di superare la visione del tango "con la rosa in bocca" e di far conoscere ed apprezzare l'"olor a tango" delle notti di Buenos Aires.

Il potere evocativo del suono del bandoneon di Troilo, il cosiddetto "singhiozzo" è tale da trasportare immediatamente l'ascoltatore a Buenos Aires, quantunque non vi sia mai stato. Era un frequentatore delle milonghe, un personaggio delle notti porteñe, sempre circondato, sebbene non avesse nobili origini, da quanto di meglio esprimesse la cultura argentina del tempo. Homero Manzi, José María Contursi, Enrique Cadicamo, Homero Exposito, Enrique Santos Discepolo erano suoi amici.

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