Finalmente riesco a pubblicare questo bootleg girato il 23 agosto 2011 a Buenos Aires nella milonga di Carlos Stasi, Porteño y Bailarin.
Si tratta della testimonianza artistica di un uomo che ha fatto la storia del tango, Alejandro Washington Alé , in arte Alberto Podestà, mito vivente del tango argentino.
Nato nella provincia argentina di San Juan, iniziò a cantare da piccolissimo. Era conosciuto con il soprannome di Gardelito perchè cantava tutto il repertorio di Gardel. Il suo nome vero è Alejandro Washington Alé ma fu trasformato nel cognome della madre e nel nome d’arte di Alberto Podestá che gli attribuì il Maestro Di Sarli.
Nel 1939 durante un tour del duo comico Buono-Striano e di Hugo del Carril, lo sentirono cantare e lo invitarono a venire a Buenos Aires a cercare fortuna.
Il 13 dicembre del 1939 fu incorporato con l’orchestra di Miguel Caló quando aveva solo 15 anni di età.
Nel ’42 fu il cantante dell’orchestra di Carlos Di sarli insieme a Roberto Rufino. In seguito entrò nell’orchestra del maestro Pedro Laurenz e successivamente in quella di Francini-Pontier.
Nel ’51 inizia la sua carriera da solista, debutttando in Radio Splendid, nei locali e cabaret Maipú Pigall, il rinomato Tronio, e le antologiche confiterías di Buenos Aires da cui passoarono i grandi personaggi internazionali.
Nominato Accademico Ad Honorem dall’Academia Nacional del Tango de la Argentina, è stato un prestigioso ambasciatore del tango in paesi quali Colombia, Cile, Perú, Venezuela, Ecuador, Messico, Repubblica Dominicana, Unione Europea ed in esibizioni memorabili a New York, Chicago, Los Angeles, Boston e Filadelfia…
Ha registrato per RCA Victor, Odeón, Music Hall, Magenta e recentemente per Vaivén.
Nelle sue registrazioni ha potuto contare sull’accompagnamento di Alberto Di Paulo, Leopoldo Federico, Luis Stazzo e Jorge Dragone.
Nel suo momento d’oro e per molto tempo,partecipò al Caño 14, ed al fianco di Edmundo Rivero al El Viejo Almacén. Fece parte della compagnia di Juan Carlos Copes, fu invitato a cantare con le più grandi orchestre di tutti i tempi, e negli ultimi anni con il Sexteto Mayor e recentemente con le orchestre di Lisandro Adrover, di Carlo Buono e con l’Orquesta Sans Souci (che reinterpreta lo stile di Miguel Caló).
Al di là della performance artistica, la sola presenza del Maestro ha reso quella notte indimenticabile ed io egoisticamente non condivido il parere di quelli che hanno scritto "fermati Alberto, basta, di applausi ne hai avuti già molti", perchè è stato bello ascoltarlo in quella milonga, è stato bello vedere l'artista, ma molto di più vedere l'uomo d'altri tempi, generoso, umile e dignitoso nella sua grandezza. Sono stato fortunato! WOW
Nessun commento:
Posta un commento