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giovedì 1 marzo 2012

I soprannomi nel Tango: seconda parte

Molti hanno familiarità con i soprannomi dei creatori del tango, ma non tutti conoscono ancora la loro vera origine. Ecco perché ho deciso di riproporre alcuni "apodos" non solo degli artisti più popolari, ma anche di coloro che sono ormai quasi sconosciuti e ne vale la pena per curiosità  menzionarli. Mentre circolano molte leggende e storie su di loro, alcune storie che qui presentiamo hanno la virtù di essere raccontate per bocca dei loro stessi amici o parenti, ecco perché sono maggiormente azzeccati.

Juan D'Arienzo: "Grillito" e "El Rey del compas"




In principio era un violinista, e se c'è qualcosa su cui tutti erano d'accordo è il fatto che fosse un vilolinista veramente mediocre. Tanto che qualcuno ha deciso di chiamarlo "Grillito", perché i suoni provenivano dalle corse del suo violino somigliavano al rumore prodotto da questo insetto. Nel corso del tempo questo è stato dimenticato e sostituito da "El Rey del compas", come amana chiamarlo il gestore del Club Chantecler, riferendosi al ritmo piccante che ha caratterizzato la sua orchestra.

Francisco Canaro: Pirincho e El Kaiser

 
Dal suo libro "Memorie": "Al momento del parto,
una levatrice di nome Sara si prese cura di mia madre, che quando mi ha visto nascere esclamò: sembra un Pirincho, che è un uccello con un ciuffo!. Sembra Sono nato con i capelli dritti. Prima di darmi un nome già mi chiamavano così". Nel dizionario "Sopena" appare: Pirincho, nome dato nel Rio de la Plata ad una sorta di gazza di colore grigio con le ali nerastre.
I suoi fratelli ed i suoi musicisti successivamente iniziarono a chiamarlo "El Kaiser" per il suo carattere ed atteggiamento autoritario. Si ricordavano del re Guglielmo I, imperatore di Germania dal 1871 al 1888, la cui azione di governo è stata dura e senza compromessi, ispirata dalla politica del suo cancelliere Bismarck.

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